Una domanda frequente che ci si pone nella scelta del tipo di pavimento da posare è quale materiale possa essere più compatibile con un riscaldamento radiante a pavimento.
Questo tipo di sistema non pone limitazioni nella scelta del rivestimento dei pavimenti se non quelli con resistenza termica superiore al valore di 0,15 m2K/W. Per questo è importante conoscere la trasmittanza del materiale.
La trasmittanza è legate a 2 fattori del materiale pavimentante
-lo spessore
-la conducibilità termica
Più è basso lo spessore del pavimento e più è alta la conducibilità termica, migliore sarà il potere di trasmettere calore proveniente dal sottofondo.
Un esempio, le pietre naturali (marmo e granito) hanno un’ottima conducibilità termica, ma sono anche quelli che possono essere posati in spessori maggiori (lastre 2-3cm), inficiando quindi parte della prestazione di conducibilità. I legni non hanno grande conducibilità, ma possono avere spessori più bassi. Resine, i vinilici o i gres ultrasottili hanno spessori irrisori e conducibilità variabile.
Poi è consigliabile che la temperatura della superficie del massetto non sia mai superiore a 26-27° e che nell’ambiente ci deve essere un contenuto di umidità percentuale di aria compresa tra 45 e 60%.Pavimento in legno
Pavimento in legno
Col parquet (doussiè) e l’impianto impostato sui 19 / 19,5°, chiunque entra in casa evidenzia che è molto calda. Il legno conduce meno, ma oltre a richiedere meno spessore, trattiene meglio il calore quando l’impianto si spegne.
I problemi che possono nascere con il parquet sono dovuti alla qualità dell’installazione, ma in realtà bastano pochi accorgimenti per poter dotare la propria casa del riscaldamento a pavimento senza dover rinunciare all’eleganza del parquet.
Il legno è un materiale vivo e proprio questa sua caratteristica rende necessarie alcune attenzioni in più per la posa del parquet su pavimento riscaldato, mentre il suo alto potere isolante impedisce il contatto diretto con il calore emesso, permettendone una diffusione più uniforme e confortevole.
I segreti per integrare nel modo migliore il riscaldamento a pavimento ed il parquet
-è opportuno scegliere specie legnose con un ottimo rapporto di equilibrio tra stabilità e umidità, come ad esempio: il rovere, il doussiè, il teak, il merbau, e l’afromosia, in modo da limitare l’ampiezza delle fessurazioni che nel tempo si potranno formare (si sconsiglia l’uso di specie legnose quali acero, faggio, larice siberiano senza nodi, wengè e cabreuva). Inoltre si sconsiglia la posa di pavimenti in legno massicci che essendo in legno nobile a tutto spessore risentono in maniera importante delle variazioni di temperatura.
-il miglior metodo per la posatura del parquet su pavimento riscaldato è l’incollatura, facendo comunque attenzione alla tipologia di colla utilizzata onde evitare la dispersione nell’aria di sostanze nocive come la formaldeide. Si può anche utilizzare la posa galleggiante, ma con qualche accorgimento in più.
-è importante che, al momento della posatura del parquet, il pavimento riscaldato sia già entrato in funzione. Se si tratta di un impianto nuovo è importante accendere il riscaldamento tre settimane prima delle posa per consentire la stabilizzazione del massetto su cui verrà posato il parquet.
In questo lasso di tempo l’impianto deve essere riscaldato in modo graduale aumentando la temperatura di circa 10°C al giorno fino al raggiungimento della temperatura massima consentita (tra i 30 e i 35°C). La temperatura deve essere mantenuta per circa dieci giorni, al fine di far uscire l’umidità residua dal massetto. La terza fase, poi, prevede il raffreddamento graduale del pavimento nel giro di tre/quattro giorni fino allo spegnimento dell’impianto. Il parquet potrà essere posato dopo altri cinque giorni, necessari per la stabilizzazione del massetto. In questo periodo i locali dovranno essere mantenuti aerati al fine di permettere l’uscita dell’umidità che si formerà durante il ciclo di riscaldamento e raffreddamento del pavimento.
-anche il parquet dovrà essere lasciato riposare nella stanza in cui verrà montato per qualche giorno prima di procedere alla posatura, in modo da permettere al legno di adattarsi alla temperatura e all’umidità dei locali.
-una volta entrato in funzione l’impianto di riscaldamento a pavimento su parquet, è importante che la sua temperatura sia sempre compresa tra i 22 e i 24°C e che l’umidità dell’ambiente rimanga tra il 45 e il 60%
– per limitare la formazione di fessurazioni del parquet, è opportuno evitare di coprire i pavimenti con tappeti o altri materiali isolanti termici.
Riscaldamento del massetto prima della posa del pavimento finale
Prima di procedere alla posa di qualsiasi tipo di materiale il massetto radiante dovrà essere tassativamente riscaldato. Questa operazione non potrà comunque avvenire prima del ventottesimo giorno di stagionatura del massetto stesso (per un massetto eseguito con sistema tradizionale).
Schema del riscaldamento per impianto di riscaldamento a pavimento ad acqua calda
Durante il periodo di riscaldamento ed abbassamento si consiglia di aerare bene il locale, evitando però correnti d’aria, per permettere all’umidità presente nel massetto di evaporare. Dopo tale procedura i pavimenti potranno essere posati solo ad impianto spento e sufficientemente raffreddato.
Nota importante nella posa della pavimentazione è la predisposizione dei giunti di dilatazione e frazionamento.
Il taglio di frazionamento, eseguito in corrispondenza dell’attraversamento delle porte per una profondità di circa 1/3 dello spessore del massetto, costituisce una linea di rottura guidata a togliere tensioni interne al massetto. Va effettuato in caso di superfici superiori a 40 mq, superfici grandi di forma irregolare, superfici aventi lato di lunghezza superiore a 8 m.
I giunti di dilatazione, invece, servono a compensare le variazioni dimensionali del pavimento dovute alle variazioni di temperatura, devono pertanto essere eseguiti nel caso di superfici superiori a 150 mq e superfici aventi lato di lunghezza superiore a 15 m.
Tali tagli o giunti verranno ricoperti con idoneo materiale elastomerico, per permettere quindi al pavimento di dilatarsi, soprattutto nelle fasi di accensione e spegnimento stagionale dall’impianto.